Gli Egizj per pena del commesso adulterio volevano, e chi sa che oggi parimenti vogliano, che l'adultero fosse stranamente flagellato, e l'adultera senza naso ne rimanesse, nč per altro se non perchč la faccia sua in quella parte venisse a farsi deforme e sozza, nella quale massime suol bella e vaga a' riguardanti mostrarsi. Questo adunque, che si dee dare alla donna, fia per la mia estima picciolo, che invero un grande deforma assai una donna, come mi sovviene d'aver giā letto, al tempo ch'io era scolare, in Orazio alla seconda satira; in Mario Equicola in quell'opera ch'ei fece della natura dell'amore; e, se ben io ricordo, poco fa nell'Ariosto, dove parla delle bellezze d'Alcina; fia, dico, picciolo e graziosamente locato in tanto, che Momo ne lo possa lodare, e l'invidia non emendare. Ora spedito cosė brevemente dal naso, stendo a farvi vedere quali devono essere le guance di questa donna. Le guance di questa donna saranno tenere e morbide, assomigliando la loro tenerezza e bianchezza con quella del latte, se non in quanto alle volte contendono con la colorita freschezza delle mattutine rose. Empiranno di vaghezza gli occhi, che le mireranno; se vermiglie e bianche insieme verranno a figurare quelle della vergine e cacciatrice Dea dei boschi, qualora ella si giace e si riposa dopo l'aver perseguito e cacciato i fuggitivi vivaci e ramoruti cervi, le damme imbelli, i cavrioli leggeri e i timidetti lepri. Piaceranno sommamente se si scoprirā in loro il bianco giglio e la vermiglia rosa, il purpureo giacinto e il candido ligustro; e finalmente se sieno tali quale n'č data a vedere talora l'aria, ove gelata al suo antico soggiorno incomincia prima a correre l'aurora, e indi a poco, levato il sole, oggimai imbiancarsi, e divenire candida e tutta neve.
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