Ma come, andate a vedere il Petrarca nel dialogo ch'egli fa del buon odore, e ne rimarrete chiaro, e troverete ancora di quello che nuovo vi parrà forse per entro. Signor Giacomo, egli non mi piace insomma che questa donna abbia e rechi seco siffatte bazziccature, e massime non facendo di bisogno in lei tutta pura e tutta bella. Ora se il vostro parlare è stato per motteggiare io lo lodo e commendo assai, perchè così cercate di farci un poco ridere e passar tempo anzi che no; ma se pure volevate vedere questo in noi, perchè non dicevate piuttosto che buono sarebbe suto di darle un poco di fattibello, che noi diciamo, o di liscio, o belletto, come dicono per altri luoghi d'Italia, e di quel rosso e bianco della signora, come dice l'Ariosto, del signor Chinaccia?
- Io mi meraviglio più che mezzanamente, rispose il signor Ladislao a queste parole, e perchè voi, signor Pietro, non acconsentite di dare le sue acque a questa donna, e perchè ci avete addotto in mezzo certe vostre ragioni poco lodevoli nel vero. Deh, ditemi per cortesia, credete voi di trovarne pur una, e parlo pure delle belle, che non abbia almeno qualche sorte di odorifere acque, con le quali si bagni il delicato e amoroso suo viso? Io per me non giudico che ve ne sia una; adunque se non ve n'è una, l'usanza è contro la vostra prima ragione che avete usato, perchè non sia concessa acqua niuna delicata a questa donna, e volere voi disfare questa usanza? Poi ci avete detto che le interdite le antidette misture per ciò che ella non è puzzolente, e non si mostra d'essere tale che n'abbia bisogno.
| |
Petrarca Giacomo Italia Ariosto Chinaccia Ladislao Pietro
|