No 'l voglia il cielo, no 'l voglia la fortuna, no 'l voglia il mondo. Gli odori di questi non sono da essere in modo alcuno ripresi come gli antidetti, e nel vero non mi sovviene d'aver letto mai che nelle donne morbide e garzone, e meno nei giovani leggiadri e amorosi ad uomo alcuno dispiacessero in veruna stagione. Virgilio, in una sua bella Elegia, comanda alle verginelle che colgano delle rose, come quelle che bene si convengono con loro. Induce Ovidio Proserpina nel quinto delle sue Trasformazioni insieme con le sue eguali compagne intendere a rose circa il fresco, verde, e tutto fiorito lago, nomato Perguso. Induce Salmace altresė a corre fioretti nel quarto, e darsi quel piacere. Induce il Sannazzaro Amaranta, e delle altre assai, spogliare l'onore de' prati, e cosė empirsi il seno di fiori e violette. E parlando poi egli quasi disperato alla sua diva, che l'avea solo abbandonato, ed aerasi via fuggita sdegnosa e con turbato viso, dice cosė: Seiti dimenticata de' primi gigli e delle prime rose, le quali io sempre dalle cercate campagne ti portava. Il Petrarca scrive in quel sonetto, Due rose fresche, che a Laura e a lui giovane ancora furono certe rose donate da un uomo antico d'anni, e consapevole de' loro amori. Scrive in quella canzone, Chiare, fresche e dolci acque, il medesimo, che l'antidetta Laura fu un giorno, e forse Venerdė santo, tutta coperta da una pioggia di fiori scendenti da certi bei rami, al tronco de' quali, come a colonna stavasi, appoggiata ella forse stanchetta alquanto per lo cammino che aveva fatto.
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