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      Fate voi, signor Giacomo, che se ne contenti per quella bella e fresca alba che vi dà luce ognora, e vi reca così dolci e così soavi giorni dipinta il viso del rosseggiante sangue di Venere.
      - Come del rosseggiante sangue di Venere? - disse a lui qui il signor Giacomo; oh!, rispose l'eccellente Dottore, s'io avessi congiunta rosa con alba voi mi avreste forse inteso; ma udite perchè qui vi ho detto che la vostra signora Albarosa, dove tutti i pensieri vostri terminano, ha le guance colorite e sanguigne. Leggesi che Venere, di cui abbiamo ragionato di sopra, amava il bello Adone, e Marte lei. Ora avvenne che Marte, ingelosito, deliberò d'uccidere Adone, così pensando che l'amore, il quale Venere grande li portava contro il suo volere, avesse a cessare. Trovata adunque bella occasione, e scopertosi un bell'agio, egli ferì Adone ed ucciselo. E correndo Venere per dargli aita, così frettolosa venne a cadere in un cespuglio di spini fioriti, e foratosi l'un de' piedi, col sangue che d'indi usciva fece che la rosa divenne colorita, e così dove in prima era candida cangiossi in purpurea e vermiglia. Concedendo adunque come ben si conviene, queste rose, fiori e viole, delle quali i giardini di Pesto vanno così spesso ornati, alla donna nostra, non le concederanno ancora una della tre palle d'oro d'Atalanta? un pomo, dico. quale fu quello onde beffata rimase Cidippe? e quali erano quelli degli orti delle Esperidi? e quelli del fortunato e felice re Alcinoo? e quello finalmente che pose gara tra le dive, delle quali abbiamo più suso ragionato a sufficenza?


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Il libro della bella donna
di Federico Luigini da Udine
L'Aristocratica Editrice Milano
1925 pagine 114

   





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