Il medesimo ci si scopre nel Furioso di Bradamante, che fu colta da Fiordespina con la spada, e non con la conocchia al lato. E qual di voi non ha sentito o letto poscia quello che fece Alessandro il Magno verso la madre dello sconfitto già e vinto re de' Persi Dario? non le offerse pur egli, secondo l'usanza macedonica, subito ch'essa li venne veduta, la conocchia? Didone la bella appresso Virgilio al quarto non diede in dono al troiano Enea una vesta d'ardente porpora fregiata d'oro, la quale ella con le sue mani aveva fatta? Onfale reina di Lidi, quando Ercole era il suo vago, no'l fece sedere appresso a sè, e con seco maneggiare il fuso e la lana? Ma che? Rammentiamoci un poco di lei, che sì sovente viene ad onorare i nostri ragionamenti. Io dico Lucrezia, la bella romana, di cui si legge che, essendo nata una gara tra Collatino suo caro marito e Sesto Tarquinio, e Arunte e altri della casa del re Tarquinio superbo al tempo ch'egli tenea l'assedio intorno Ardea, quale di loro avesse la più sollecita, onesta e buona moglie, e perciò saliti a cavallo e inviati verso Roma, e poi verso Collazio per chiarirsi, ella fu colta da loro non come dianzi le nuore reali fra canzoni, salti, banchetti e carole, ma sì (o anima veramente degna d'impero assai e di lode eterna!) dare opera con le sue ancelle, e forse a quest'ora o poco più tardi, alla lana e alla conocchia. Catullo nell'Argonautica mostra essere stata usanza della nutrice e balia della madre del feroce Achille, Tetide, di recarle ogni mattina il filo ch'essa la sera aveva filato, perchè seguisse e n'andasse dietro.
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