Era nella isola nostra una provincia, come avevano riferito a Procopio, nella quale il suolo era gremito di serpenti, e l'aria era così pestifera da non potersi respirare senza trovarvi la morte. A questa desolata regione una strana genia di pescatori trasportava a mezza notte dalla terra dei Franchi le ombre dei trapassati. La parola dei morti era distintamente udita dal barcaiuolo; facevano col peso loro affondare i navicelli nelle onde, ma le loro forme rimanevano invisibili ad occhio mortale. Tali erano le maraviglie che un egregio storico, coetaneo di Belisario, di Simplicio e di Triboniano, raccontava con tutta gravità nella opulenta e culta Costantinopoli, intorno al paese dove il fondatore di Costantinopoli aveva assunta la porpora imperiale. Intorno alle altre provincie dello impero occidentale abbiamo una serie continuata di notizie: all'incontro, nella sola Britannia una età favolosa divide pienamente due età di vero. Odoacre e Totila, Eurico e Trasimondo, Clovi, Fredegonda e Brunchilde, sono uomini e donne storiche; ma Engisto ed Orsa, Vortigerno e, Rovena, Arturo e Mordredo, sono personaggi mitici, la esistenza dei quali potrebbe mettersi in dubbio, mentre le gesta loro sono da porsi con quelle di Ercole e di Romolo.
IV. Finalmente la tenebra sembra squarciarsi, e il paese che sparisce all'occhio col nome di Britannia, riapparisce con quello d'Inghilterra. La conversione degli Anglo-Sassoni al Cristianesimo fu la prima d'una lunga serie di benefiche rivoluzioni. Egli è vero che la Chiesa era stata profondamente corrotta e dalla superstizione e dalla filosofia, contro le quali essa aveva lungo tempo combattuto, e sopra le quali aveva alla perfine trionfato.
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