In tempi ne' quali la vita e l'onore delle donne giacevano esposti a diuturni pericoli per le sfrenate voglie dei tiranni e de' loro ladroni, era pur meglio che il ricinto di un un altare ispirasse una irragionevole paura, anzi che non vi fosse asilo nessuno inaccessibile alla crudeltà ed alla licenza. In tempi ne' quali gli uomini di Stato erano inetti a formare vaste combinazioni politiche, era meglio che le nazioni cristiane sorgessero collegate per correre al riacquisto del Santo Sepolcro, anzi che, una dopo l'altra, fossero soggiogate dalla potenza maomettana. Sia qual si voglia il rimprovero che in una età più tarda venisse scagliato equamente su la indolenza e il lusso degli ordini religiosi, egli era un bene, fuor d'ogni dubbio, che in un tempo d'ignoranza e di ferocia vi fossero chiostri e giardini tranquilli, dove le arti della pace potevano quetamente coltivarsi, dove gli spiriti dolci e contemplativi potevano trovare un asilo, dove un umile fraticello(4) poteva occuparsi a trascrivere la Eneide di Virgilio ed un altro a meditare su le opere d'Aristotele, dove colui che aveva l'anima calda della sacra favilla delle arti poteva miniare un martirologio o scolpire un crocifisso, e dove lo intelletto prono alla filosofia naturale poteva fare esperimenti intorno alle proprietà delle piante e de' minerali. Se simiglianti luoghi di ritiro non fossero stati sparsi qua e là fra le capanne del misero contadiname e i castelli della feroce aristocrazia, la società europea sarebbe stata composta di bestie da soma e di bestie da preda.
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Stato Santo Sepolcro Eneide Virgilio Aristotele
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