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      XV. Il vecchio governo inglese apparteneva alla classe delle monarchie limitate, che nel medio evo sorsero nell'Europa Occidentale; e non ostante che l'una dall'altra differissero non poco, avevano tutte una forte somiglianza di famiglia. Che vi sia stata cotal somiglianza, non è cosa strana; perocchè i paesi in cui sorsero quelle monarchie erano già provincia del medesimo impero grande e incivilito, ed erano stati invasi e conquistati da' medesimi popoli rozzi ed agguerriti. Erano vincolati dalla stessa credenza religiosa, e congiunti in una medesima grande coalizione contro l'Islamismo. Il loro ordinamento politico quindi prese naturalmente la medesima forma, dacchè le loro istituzioni in parte erano derivate da Roma imperiale, in parte da Roma papale, in parte dalla antica Germania. Tutti avevano re, e presso tutti la dignità regia divenne a poco a poco strettamente ereditaria. Tutti avevano nobili, decorati di titoli che in origine indicavano il grado militare. La dignità della cavalleria e le regole del blasone erano comuni a tutti. Tutti avevano stabilimenti ecclesiastici riccamente dotati, corporazioni municipali godenti larghe franchigie, e senati il cui consenso era necessario alla validità di certi atti pubblici.
      XVI. Di tutte coteste Costituzioni affini, la inglese venne fin d'allora giudicata la migliore. Non è dubbio che le prerogative del sovrano fossero estese. Lo spirito religioso e il cavalleresco concorrevano ad esaltarne la dignità. L'olio sacro era stato sparso sul suo capo; e i cavalieri più nobili e più valorosi non si reputavano degradati inginocchiandoglisi dinanzi.


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Storia d'Inghilterra
di Thomas Babington Macaulay
Editore Felice Le Monnier Firenze
1859 pagine 1707

   





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