Ma il solo fatto di stimar necessario il mascherare simiglianti esazioni sotto nome di donativi o di prestiti, prova a sufficienza che l'autorità del gran principio costituzionale era universalmente riconosciuta.
Il principio che il re d'Inghilterra era tenuto a condurre l'amministrazione secondo la legge, e che qualora egli facesse alcuna cosa contro la legge, i suoi consiglieri ed agenti erano responsabili, fu stabilito ne' tempi primitivi della Costituzione; come ne sono prova bastevole i severi giudizi pronunziati ed eseguiti contro molti favoriti del principe. Non per tanto, gli è certo che i diritti degli individui vennero spesso violati dai Plantageneti, e che le parti offese spesso furono nella impossibilità di ottenere giustizia. Secondo la legge, la tortura, che è una macchia della romana giurisprudenza, non poteva, in nessun caso, essere inflitta ad un suddito inglese. Nondimeno, nelle turbolenze del secolo decimoquinto, la tortura venne introdotta nella Torre di Londra, e, secondo le occasioni, se ne faceva uso sotto pretesto di necessità politica. Ma sarebbe grave errore inferire da siffatte irregolarità, che i monarchi d'Inghilterra fossero, in teoria o in pratica, assoluti. Noi viviamo in una società altamente incivilita, in cui le nuove sono così rapidamente propagate per mezzo della stampa e degli uffici postali, che ogni qualunque atto notorio d'oppressione commesso in qualunque parte della nostra isola viene, in poche ore, discusso da milioni d'uomini. Se un sovrano inglese facesse oggimai murar vivo dentro una parete un suddito, in aperta violazione dell'Habeas corpus, o mettere un cospiratore alla tortura, tal nuova elettrizzerebbe in un attimo l'intiera nazione.
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