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      Ma tale politica conviene solamente ad uno stadio peculiare nel progresso della società. Le stesse cagioni che producono la divisione del lavoro nelle arti pacifiche, è mestieri che in fine facciano della guerra una scienza ed un traffico a parte. Arriva il tempo in cui l'uso delle armi comincia ad occupare intieramente l'attenzione d'una classe di uomini. Subito dopo, chiaro si mostra che, i contadini e i borghesi, tuttochè valorosi, non valgono a resistere ai vecchi soldati, i quali spendono tutta la loro vita ad apparecchiarsi pel dì della battaglia, diventano, pel lungo uso, impavidi ai perigli delle armi, e si muovono con la precisione di una macchina. S'intende allora che la difesa delle nazioni non può più essere sanamente affidata a guerrieri tratti dall'aratro per una campagna di quaranta giorni. Se uno stato forma un grande esercito regolare, gli stati limitrofi è forza che ne imitino lo esempio, o si sottomettano al giogo straniero. Ma dove esiste un grande esercito regolare, la monarchia limitata, quale era nel medio evo, non può più esistere. Il sovrano si è già emancipato dal freno che restringeva il suo potere; ed inevitabilmente diventa assoluto, qualvolta non sia soggetto a limitazioni forti, che sarebbero superflue in una società in cui tutti sieno soldati secondo l'occasione, e nessuno permanentemente.
      XXII. Con siffatto pericolo vennero anche i mezzi di evitarlo. Nelle monarchie del medio evo, il potere della spada apparteneva al principe, ma il potere della borsa apparteneva alla nazione; e il progresso dell'incivilimento, come rese la spada del principe sempre più formidabile alla nazione, così rese la borsa della nazione sempre più necessaria al principe.


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Storia d'Inghilterra
di Thomas Babington Macaulay
Editore Felice Le Monnier Firenze
1859 pagine 1707