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      XXX. Così, come il sacerdote della Chiesa stabilita, per interesse, per principio e per passione, era zelante delle regie prerogative, il puritano per passione, per principio e per interesse, era ostile a quelle. Grande era la potenza de' settarii malcontenti. Trovavansi in ogni ceto, ma erano più numerosi fra il ceto mercantile delle città, e fra i piccoli possidenti delle campagne. Regnante Elisabetta, cominciarono a mandare il maggior numero de' deputati alla Camera de' Comuni. E non è dubbio, che se i nostri antenati fossero stati allora liberi di porre tutta la loro attenzione sopra le questioni interne, il conflitto tra la corona e il Parlamento sarebbe subito scoppiato. Ma non era quella la stagione atta ai domestici dissidi. Veramente, potrebbe dubitarsi se la fermissima colleganza di tutti gli ordini dello stato fosse la cagione di frustrare il pericolo che li minacciava tutti. L'Europa cattolica e la Europa riformata pugnavano per la vita o la morte. La Francia, dilacerata dalle lotte intestine, da qualche tempo non contava più nulla nella Cristianità. Il governo inglese era a capo degl'interessi protestanti; e mentre in casa propria perseguitava i presbiteriani, concedeva valida protezione alle chiese presbiteriane negli stati stranieri. Capo del partito opposto era il più potente principe di quell'epoca, il quale imperava sopra la Spagna, il Portogallo, la Italia, i Paesi Bassi, le Indie orientali ed occidentali; le cui armi più volte si spinsero fino a Parigi, e le cui flotte tenevano in paura le coste di Devonshire e di Sussex.


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Storia d'Inghilterra
di Thomas Babington Macaulay
Editore Felice Le Monnier Firenze
1859 pagine 1707

   





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