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      XXXIV. Dacchè il Re non aveva esercito stanziale, e nè anche si provava di formarne, sarebbe stato prudente consiglio lo scansare ogni conflitto col suo popolo. Ma fu tale la sua stoltezza, che mentre trascurava affatto i soli mezzi che lo potessero rendere assoluto, produceva di continuo, nella forma più offensiva, pretese, nessuna delle quali i suoi predecessori avevano mai sognato di produrre. E' fu in quel tempo che primamente apparvero quelle strane dottrine che Filmer poscia ordinava a sistema, e che divennero la insegna della più violenta classe dei Tory e dell'alto clero. Sostenevano solennemente, che l'Essere Supremo impartiva alla monarchia ereditaria, come opposta ad ogni altra forma di governo, peculiare favore; che la regola di successione in ordine di primogenitura era una istituzione divina, anteriore a Cristo ed anche a Moisè; che nessuna potestà umana, nè anche quella della intera legislatura, nessuna lunga durata di possesso, fosse anco di dieci secoli, poteva privare de' suoi diritti il principe legittimo; che la sua autorità era necessariamente dispotica; che le leggi le quali in Inghilterra ed altrove limitavano la regia prerogativa, dovevano considerarsi come semplici concessioni fatte liberamente dal sovrano, che ei poteva ad arbitrio ritogliere; e che ogni trattato che facesse il sovrano col suo popolo era una pretta dichiarazione delle sue intenzioni presenti, non un contratto che l'obbligasse a mantenerle. È cosa evidente, che questa teorica, comecchè intesa a rafforzare le fondamenta del governo, le indebolisce affatto.


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Storia d'Inghilterra
di Thomas Babington Macaulay
Editore Felice Le Monnier Firenze
1859 pagine 1707

   





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