È vero che il sovrano tuttavia ha la potestà di creare i Pari, e la potestà più importante della spada; ma è anche vero che nello esercizio di tali poteri al sovrano, dalla Rivoluzione in poi, sono sempre stati guida e consiglieri che godono la fiducia de' Rappresentanti della nazione. Difatti, i capi del partito delle Teste-Rotonde nel 1642, e gli uomini di Stato che, circa cinquanta anni appresso, compirono la Rivoluzione, miravano al medesimo scopo. Il quale era quello di porre fine alla contesa tra la Corona e il Parlamento, rivendicando al Parlamento il sindacato supremo sopra il potere esecutivo. Gli uomini di Stato della Rivoluzione conseguirono cotesto fine cangiando la dinastia. Le Teste-Rotonde del 1642, non potendo cangiare la dinastia, furono costretti a prendere una via diretta onde conseguire lo scopo.
Non possiamo, ad ogni modo, maravigliarci che le richieste dell'opposizione, le quali importavano un trapasso pieno e formale al Parlamento dei poteri che sempre erano appartenuti alla Corona, scotessero quel gran partito che ha per principii il rispetto per l'autorità costituita, e la paura delle innovazioni violente. Aveva di recente nutrita la speranza di ottenere con mezzi pacifici il predominio nella Camera de' Comuni; ma tale speranza era svanita. La doppiezza di Carlo aveva resi irreconciliabili i suoi vecchi nemici, aveva fatti entrare nelle schiere de' malcontenti moltissimi uomini moderati già pronti ad accostarsi a lui, ed aveva così crudelmente mortificati i suoi migliori amici, che per alcun tempo si erano tirati da parte a rodersi in silenzio di vergogna e dispetto.
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