Pagina (141/1707)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      Adesso, nondimeno, ai realisti costituzionali fu forza di eleggere fra due pericoli; onde reputarono debito loro stringersi intorno a un principe di cui condannavano la condotta e nella cui parola non potevano avere fiducia, più presto che patire che la regia dignità venisse degradata, e l'ordinamento politico del Regno interamente rifatto. Con tali sentimenti, molti uomini che per virtù e ingegno avrebbero onorato qualsivoglia causa, si posero dalla parte del principe.
      LII. Nell'agosto del 1642, le spade alla perfine sguainaronsi; e quasi in ogni contea del regno, tosto comparvero in armi due fazioni ostili, l'una di fronte all'altra. Non è agevole affermare quale de' due lottanti partiti fosse il più formidabile. Le Camere comandavano Londra e le contee di Londra, la flotta, la navigazione del Tamigi, e la maggior parte delle grandi città e de' porti marittimi. Potevano disporre di quasi tutte le provvigioni militari del regno, e potevano imporre dazi e sulle mercanzie importate dall'estero, e sopra alcuni prodotti della industria nazionale. Il Re difettava d'artiglieria e di munizioni. Le tasse ch'egli impose sopra i distretti rurali occupati dalle sue truppe, producevano, come sembra probabile, una somma minore di quella che il Parlamento ricavava dalla sola città di Londra. Sperava, a dir vero, per aiuti pecuniari nella munificenza de' suoi ricchi aderenti. Molti di costoro ipotecarono le loro terre, impegnarono le loro gioie, e fusero le loro argenterie per soccorrerlo.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Storia d'Inghilterra
di Thomas Babington Macaulay
Editore Felice Le Monnier Firenze
1859 pagine 1707

   





Regno Camere Londra Londra Tamigi Parlamento Londra