Siffatta scelta appena in un solo esempio fu felice; dacchè né i magnati né gli oratori fecero prova di buoni soldati. Il conte di Stamford, ch'era uno de' principali nobili d'Inghilterra, fu rotto a Stratton dai realisti. Nataniele Fiennes, per sapienza civile a nessuno secondo fra' suoi contemporanei, si disonorò per la pusillanime resa di Bristol. Veramente, di tutti gli uomini di Stato che allora accettarono alti comandi militari, il solo Hampden, a quanto sembra, portò nel campo la capacità e la vigoria di mente onde era pervenuto a tanta altezza nelle cose politiche.
LIII. Nel primo anno della guerra, le armi de' realisti rimasero apertamente vincitrici nelle contee occidentali e settentrionali del paese. Avevano tolta al Parlamento Bristol, seconda città del Regno. Avevano riportate parecchie vittorie, senza né anche una perdita ignominiosa o di grave momento. Fra le Teste-Rotonde l'avversità aveva incominciato a produrre dissensioni e malcontento. Ora le congiure, ora i tumulti, tenevano il Parlamento in diuturna trepidazione. Pensarono fosse necessario fortificare Londra contro le milizie del Re, ed impiccare in su gli usci delle proprie case alcuni cittadini turbolenti. Taluni de' più cospicui Pari, che fino allora erano rimasti in Westminster, fuggirono alla Corte in Oxford; e non v'ha dubbio, che se a quel tempo le operazioni de' Cavalieri fossero state dirette da una mente forte e sagace, Carlo sarebbe tosto ritornato trionfante a Whitehall.
Ma il Re lasciò fuggirsi di mano quel bene augurato momento, che non ritornò mai più. Nell'agosto del 1643 accampò di faccia alla città di Gloucester, la quale venne difesa dagli abitanti e dal presidio con una perseveranza che, in tutto il corso della guerra, non avevano mai mostrata i partigiani del Parlamento.
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