Quando e come originasse tale disegno; se movesse dai comandanti e si diffondesse nelle file, o dalle file si appigliasse ai comandanti; se si debba ascrivere ad una politica che si serviva del fanatismo come di strumento, o al fanatismo che trascinava la politica con irresistibile impulso; sono questioni che fino ai dì nostri non si sono potute sciogliere perfettamente. Se non che, sembra probabile, considerando generalmente le cose, che colui che pareva menare gli altri, fosse forzato a seguirli; e che in questa occasione, come avvenne pochi anni dopo in una occasione simigliante, egli sacrificasse il proprio giudicio e le proprie inclinazioni ai voleri dell'armata. Poichè il potere ch'egli aveva stabilito, era un potere che neanche egli stesso valeva a raffrenare; e onde potesse sempre comandare, era necessario ch'ei talvolta obbedisse. Protestò pubblicamente, che ei non era stato l'iniziatore della cosa, che i primi passi erano stati fatti senza esserne stato reso partecipe, che non poté consigliare il Parlamento a dare il colpo, ma sottopose i propri sentimenti alla forza delle circostanze, che sembravano manifestare gli alti disegni della Provvidenza. Siffatte proteste si sogliono sempre considerare come esempio della ipocrisia di che comunemente ei viene tacciato. Ma anche coloro che lo chiamano ipocrita, non oserebbero di chiamarlo uno stolto. È loro debito mostrare ch'egli voleva conseguire un alto scopo, incitando l'armata a commettere un atto ch'egli non rischiossi mai di ordinare.
| |
Parlamento Provvidenza
|