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      La determinazione fu presa dopo molte lotte e molti sospetti, e forse non senza molte preghiere. Carlo fu abbandonato al proprio destino. I così detti Santi militari, sfidando le antiche leggi del Regno, non che il sentimento quasi universale della nazione, decisero che il Re dovesse espiare col proprio sangue i delitti onde era reo. Egli per qualche tempo aspettossi una morte simile a quella de' suoi infelici predecessori, Eduardo II e Riccardo II. Ma non v'era pericolo d'un tale tradimento. Coloro i quali lo tenevano fra gli artigli, non erano coltellatori notturni. Ciò ch'essi fecero, lo fecero perchè servisse di spettacolo al cielo ed alla terra, e perchè ne rimanesse eterna ricordanza. Godevano a malincuore dello scandalo che davano. L'essere l'antica Costituzione e l'opinione pubblica dell'Inghilterra direttamente opposte al regicidio, circondava il regicidio di un fascino straordinario agli occhi di un partito intento a produrre una completa rivoluzione politica e sociale. Onde conseguire pienamente il loro scopo, era mestieri che innanzi tutto facessero in pezzi ogni parte della macchina del Governo; ed era una necessità più presto gradevole che penosa agli animi loro. La Camera de' Comuni votò per un accomodamento col Re. I soldati con la forza si opposero alla maggioranza. I Lordi unanimemente rigettarono la proposta di porre il Re sotto processo; e la loro sala venne immediatamente chiusa. Nessun tribunale legittimo voleva assumersi la responsabilità di giudicare colui dal quale emanava la giustizia.


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Storia d'Inghilterra
di Thomas Babington Macaulay
Editore Felice Le Monnier Firenze
1859 pagine 1707

   





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