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      I Presbiteriani formavano la maggioranza.
      LXX. Allora parve quasi certa la Ristaurazione; ma dubitavasi che fosse pacifica. Il contegno dei soldati era cupo e selvaggio. Odiavano il nome di Re; odiavano quello degli Stuardi; odiavano molto i Presbiteriani, ma più assai i prelati. Vedevano con amara indignazione appropinquarsi la fine del loro lungo dominio, e scorgevano nello avvenire una vita ingloriosa di affanni e di penuria. Della loro trista fortuna chiamavano colpevoli i loro Generali, colpevoli alcuni di debolezza, altri di tradimento. Un'ora sola del loro amato Oliviero avrebbe potuto richiamare la gloria che già era svanita. Traditi, disgiunti, senza un Capo in cui avessero fiducia, erano tuttavia da temersi. E non era cosa da pigliare a gabbo lo affrontare la rabbia e la disperazione di cinquantamila guerrieri, che non avevano mai volte le spalle al nemico. Monk, e coloro che con essolui operavano, accorgevansi quanto pericolosa fossa la crisi. Mentre usavano ogni arte a blandire e dividere i malcontenti soldati, facevano vigorosi apparecchi a sostenere un conflitto. Lo esercito di Scozia acquartierato(25) in Londra, tenevano in buon umore con doni, lusinghe e promesse. I ricchi cittadini non avevano la minima avversione al soldato, o profondevano con tanta liberalità i loro migliori vini, che talvolta vedevansi i santocchi guerrieri in condizione poco decorosa al loro carattere religioso e militare. Monk rischiossi a sbandare alcuni reggimenti che ricalcitravano. Nel tempo stesso, il Governo Provvisorio, sostenuto da tutti i gentiluomini e dai magistrati, faceva grandissimi sforzi a riordinare la guardia cittadina.


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Storia d'Inghilterra
di Thomas Babington Macaulay
Editore Felice Le Monnier Firenze
1859 pagine 1707

   





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