Fra i seguaci bacchettoni di Laud e i bacchettoni proseliti di Calvino, non vi poteva essere nè pace nè tregua; ma non pareva cosa impossibile lo indurre ad un accomodamento gli Episcopali moderati della scuola di Usher, e i moderati Presbiteriani di quella di Baxter. Gli uni avrebbero ammesso che un vescovo poteva legalmente essere assistito da un concilio; gli altri non avrebbero negato che ogni assemblea provinciale poteva legalmente avere un preside permanente, il quale portasse il nome di vescovo. Vi sarebbe potuto essere una liturgia modificata in guisa da non escludere la preghiera estemporanea, una cerimonia battesimale in cui il segno della croce potesse a discrezione usarsi od omettersi, un servizio nel quale la comunione venisse ministrata ai fedeli seduti, ove la loro coscienza non consentisse che s'inginocchiassero. Ma la maggior parte de' Cavalieri non volevano udire a parlare di un siffatto accomodamento. I membri religiosi di cotesto partito aderivano coscienziosamente al sistema della propria Chiesa. Essa era stata cara al Re ucciso; li aveva consolati nella sciagura e nella miseria. Le sue ufficiature così spesso eseguite in silenzio dentro una camera secreta, durante la stagione delle loro traversie, avevano per loro tale incanto, che mal volentieri avrebbero rinunciato a un solo responsorio. Altri fra' realisti che pretendevano poco a mostrarsi religiosi, amavano la Chiesa episcopale perchè era nemica agl'inimici loro. Pregiavano una preghiera, o una cerimonia, non pel conforto che arrecava all'anima, ma perchè vessava le Teste-Rotonde; ed erano tanto lontani da conseguire la concordia a prezzo di qualche concessione, che opponevansi alle concessioni principalmente perchè tendevano a produrre la concordia.
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