Per quanto notevolmente entrambi distassero in fatto d'opinioni, venivano dall'universale considerati egualmente come scismatici piagnolosi; e tutto ciò ch'era in essi odioso, ridicolo, accresceva lo scherno e l'avversione che la moltitudine sentiva per loro.
Avanti le guerre civili, anche coloro che abborrivano dalle opinioni e dai modi del puritano, erano costretti ad ammettere che la sua condotta morale era, generalmente parlando, nelle cose essenziali scevra d'ogni biasimo; ma tale lode poscia non gli fu più oltre concessa, perchè sventuratamente se n'era reso immeritevole. L'ordinario destino delle sètte è quello di ottenere alta fama di santità finchè rimangono oppresse, e di perderla appena divengono potenti: e la ragione ne è chiara. Rade volte avviene che un uomo si aggreghi, mosso da altro motivo che dalla propria coscienza, ad una società proscritta. Tale società quindi si compone, salvo rarissimi casi, di individui sinceri. La più rigida disciplina che si osservi in una congrega religiosa, è un debole strumento di purificazione, ove si paragoni ad un poco di persecuzione pungente che muova dallo esterno. Può credersi con certezza, che pochissime persone, che non fossero mosse da profonde convinzioni religiose, chiedessero il battesimo, mentre Diocleziano perseguitava la Chiesa; o si ascrivessero alle congregazioni protestanti, mentre correvano pericolo di essere arse vive da Bonner. Ma quando una setta si fa potente, quando spiana la via alle ricchezze ed agli onori, gli uomini mondani ed ambiziosi vi si affollano, ne parlano il linguaggio, si conformano strettamente al rituale, scimmieggiano i caratteri speciali di quella, e spesso vincono gli onesti proseliti in tutte le esterne manifestazioni di zelo.
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Diocleziano Chiesa Bonner
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