Aveva sempre aderito fortemente alla Chiesa Anglicana, e tutte le volte che si trattava degl'interessi di quella, erasi separato, non senza rammarico, da' suoi pił diletti amici. Il suo zelo per lo Episcopato e pel Libro della Preghiera Comune divenne quindi pił ardente che mai, e si congiunse con un odio vendicativo contro i Puritani; odio che gli recņ poco onore, e come ad uomo di Stato e come a cristiano.
Mentre la Camera de' Comuni, che aveva richiamata la reale famiglia, era in sessione, e' tornava impossibile ristabilire il vecchio sistema ecclesiastico. La Corte non solo nascose con grande studio le proprie intenzioni, ma il Re stesso dčtte, nel modo pił solenne, assicuranze tali, che posero in calma gli animi de' Presbiteriani moderati. Aveva promesso, prima della Restaurazione, di concedere ai sudditi libertą di coscienza. Ripetč poscia tale promessa, aggiungendovi quella di adoperare le pił scrupolose cure onde indurre a concordia le sčtte avverse. Disse come egli desiderava di vedere la giurisdizione spirituale divisa tra i vescovi e i sinodi; di fare che la liturgia venisse riesaminata da una congrega di teologi, metą de' quali sarebbe di presbiteriani. Le quistioni concernenti la cotta, la postura nel ricevere la Eucarestia, e il segno della croce nel battesimo, verrebbero risolute in guisa da calmare le coscienze timorate. Come il Re ebbe addormentati gli occhi vigili di coloro ch'ei maggiormente temeva, sciolse il Parlamento. Aveva gią dato il suo assenso ad un atto d'amnistia, salvo pochissimi, per tutti coloro i quali nelle lotte civili s'erano resi colpevoli di delitti politici.
| |
Chiesa Anglicana Episcopato Libro Preghiera Comune Puritani Stato Camera Comuni Corte Presbiteriani Restaurazione Eucarestia Parlamento
|