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      Considera la politica non come una scienza che deve mirare a rendere gli uomini felici, ma come un appetitoso giuoco di sorte e di destrezza, nel quale un giuocatore fortunato può vincere una baronia, un ducato e forse un Regno, mentre una mossa imprudente può produrre la perdita della roba e della vita. L'ambizione, che in tempi buoni ed in animi onesti è una mezza virtù, in lui, disgiunta da ogni nobile e filantropico sentimento, diventa una cupidità egoistica, turpe quasi al pari dell'avarizia. Fra quegli uomini politici, i quali, dalla Ristaurazione allo avvenimento della Casa di Hannover, erano a capo dei grandi partiti nello Stato, pochi sono coloro la cui fama non sia macchiata da ciò che nei tempi nostri si chiama grossolana perfidia e corruzione. Non sarebbe quasi esagerato lo affermare, che i più immorali uomini pubblici che a nostra memoria abbiano avuto in mano le pubbliche faccende, paragonati ai politici dell'ultima metà del secolo decimosettimo, ci paiono degni della lode di scrupolosi e disinteressati.
      XV. Mentre accadevano in Inghilterra coteste mutazioni politiche, religiose e morali, l'autorità regia era stata senza difficoltà ristabilita in ogni parte delle Isole Britanniche. In Iscozia, la restaurazione degli Stuardi era stata salutata con gioia, come quella che restaurava la indipendenza nazionale. Ed era pur vero che il giogo imposto da Cromwell era stato apparentemente scosso, che gli Stati di nuovo s'erano adunati nella loro antica sala in Edimburgo, e che i Senatori del Collegio di Giustizia ministravano di nuovo le leggi scozzesi secondo le antiche forme.


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Storia d'Inghilterra
di Thomas Babington Macaulay
Editore Felice Le Monnier Firenze
1859 pagine 1707

   





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