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      Scongiuravano Carlo di non confondere lo innocente col colpevole, e gli rammentavano che molti de' colpevoli avevano espiato i loro falli ritornando alla obbedienza del loro sovrano, e difendendo i diritti di lui contro gli assassini del suo genitore. La Corte, nauseata dallo importunare di due partiti, nessuno de' quali essa aveva cagione di amare, in fine volle liberarsi d'ogni disturbo dettando un atto di concordia. Quel sistema crudele, ma compito ed energico, che Oliviero erasi proposto onde rendere affatto inglese quell'isola, venne abbandonato. I Cromwelliani furono indotti a rendere un terzo dei loro beni; i quali vennero capricciosamente distribuiti fra quei pretendenti che il Governo volle favorire. Ma moltissimi che protestavano d'essere innocenti di slealtà, e parecchi altri che menavano singolar vanto della lealtà loro, non ottennero nè restituzione nè compensazione, ed empirono la Francia e la Spagna di gridi contro la ingiustizia e la ingratitudine della Casa degli Stuardi.
      XVII. Intanto il Governo aveva, anche in Inghilterra, perduta la sua popolarità. I realisti avevano cominciato a contendere con la Corte e fra loro stessi; e la parte vinta, calpesta, e, come pareva, annientata, ma che serbava tuttavia un vigoroso principio di vita, alzò nuovamente il capo, e rinnovò la interminabile guerra.
      Quando anche l'amministrazione avesse proceduto scevra di falli, l'entusiasmo con che il popolo aveva salutato il ritorno del Re e la fine della tirannide militare, non avrebbe potuto durare; avvegnachè sia legge di natura, che a tali repentini eccitamenti tenga dietro la calma.


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Storia d'Inghilterra
di Thomas Babington Macaulay
Editore Felice Le Monnier Firenze
1859 pagine 1707

   





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