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      Dalla parte del Reno non erano da aspettarsi aiuti nessuni. Alcuni Principi germanici s'erano fatti parteggiatori di Luigi, e lo stesso Imperatore tenevano impacciato i malcontenti degli Ungheri. La Inghilterra era separata dalle Provincie Unite per la rimembranza de' danni crudeli di recente inflitti e patiti; e la sua politica, dopo la Restaurazione, era stata cotanto scema di saviezza e di spirito, che era appena possibile lo sperarne un valido aiuto.
      Ma la sorte di Clarendon, e i crescenti malumori del Parlamento, spinsero i consiglieri di Carlo a adottare repentinamente una politica che maravigliò ed empì di gioia la nazione.
      XXIII. Sir Guglielmo Temple, agente inglese in Brusselles, uno dei più esperti diplomatici e de' più dilettevoli scrittori di quell'età, aveva già fatto sapere alla propria Corte, come fosse desiderabile ed insieme agevole trattare cogli Stati Generali, onde far fronte al progresso della Francia. Per un certo tempo le sue suggestioni erano state poste in non cale; ma adesso fu reputato utile seguirle. A lui, dunque, fu commesso di negoziare cogli Stati Generali. Si condusse all'Aja, e tosto s'accordò con Giovanni De Witt, che allora era primo Ministro d'Olanda. La Svezia, per quanto piccoli fossero i suoi mezzi, erasi quaranta anni innanzi, mercè il genio di Gustavo Adolfo, innalzata ad eminente grado fra i potentati europei, e non era per anche discesa alla sua naturale posizione. Nella riferita occasione, essa venne indotta a collegarsi alla Inghilterra ed agli Stati.


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Storia d'Inghilterra
di Thomas Babington Macaulay
Editore Felice Le Monnier Firenze
1859 pagine 1707

   





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