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      La indipendenza, la sicurtà, la dignità della nazione alla quale ei presedeva, erano nulla agli occhi suoi. Aveva cominciato a trovare incomode le limitazioni costituzionali. Erasi già formata nel Parlamento una forte colleganza, conosciuta sotto il nome di partito patriottico. Comprendeva tutti gli uomini pubblici che inchinavano alla repubblica e al puritanismo, e molti altri i quali, quantunque aderenti alla Chiesa stabilita e alla Monarchia ereditaria, erano stati tratti alla opposizione dalla paura del papismo, dalla paura della Francia, e dal disgusto che sentivano della stravaganza, dissolutezza e perfidia della Corte. La potenza di cotesta legione di uomini politici andava ognora crescendo. Ciascun anno, alcuni di que' rappresentanti che erano stati rieletti durante lo entusiasmo di lealtà del 1661, tiravansi da parte, e i seggi vacanti venivano generalmente occupati da individui meno docili. Carlo non estimavasi vero Re, finchè un'Assemblea di sudditi poteva chiamarlo al rendimento de' conti, innanzi che egli avesse pagati i suoi debiti, ed insistere onde conoscere quale delle sue amanti o de' suoi cortigiani si fosse appropriata la pecunia destinata ad equipaggiare la flotta. Comecchè egli non fosse molto studioso della propria reputazione, sentiva molestia degli insulti che talora gli lanciavano nelle discussioni della Camera de' Comuni; ed una volta tentò d'infrenare, con mezzi vergognosi, la libertà della parola. Sir Giovanni Coventry, gentiluomo di provincia, aveva in una discussione schernite le dissolutezze della Corte.


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Storia d'Inghilterra
di Thomas Babington Macaulay
Editore Felice Le Monnier Firenze
1859 pagine 1707

   





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