Ma la superstizione gli aveva deturpata l'anima tanto, quanto la indolenza e il vizio avevano corrotta quella del suo fratello. Giacomo era già cattolico romano. La bacchettoneria era diventata il sentimento predominante della sua mente angusta e inflessibile, ed erasi cotanto confusa con lo amore di governare, che le due passioni mal potevano l'una dall'altra distinguersi. E' pareva molto improbabile che egli, senza aiuto straniero potesse ottenere il predominio o anche la tolleranza della sua propria fede; ed era siffattamente temprato, da non vedere nulla di umiliante in qualunque atto che valesse a giovare gl'interessi della vera Chiesa.
Si iniziarono negoziati, che durarono parecchi mesi. Lo agente precipuo tra la Corte inglese e la francese fu la bella, graziosa ed accorta Enrichetta duchessa d'Orleans, sorella di Carlo, cognata di Luigi, e caramente diletta ad entrambi. Il Re d'Inghilterra si profferse a dichiararsi cattolico romano, sciogliere la Triplice Alleanza, e collegarsi con la Francia contro la Olanda, ove la Francia gli apprestasse gli aiuti pecuniari e militari di che egli avesse mestieri per rendersi indipendente dal suo Parlamento. Luigi, in sulle prime, simulò di ricevere freddamente tali proposte, e infine accettolle col contegno di chi accordi un grande favore; ma veramente, la via per cui s'era messo era tale, ch'egli ci poteva sempre guadagnare, e non perdere.
XXVI. Pare certo ch'egli non avesse mai avuto serio pensiero di stabilire il dispotismo e il papismo in Inghilterra con la forza delle armi.
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