Era forza convocare il Parlamento.
XXXIII. E però, nella primavera del 1673, la Camera de' Comuni si radunò, dopo un riposo di circa due anni. Clifford, già diventato Pari e Lord Tesoriere, ed Ashley, diventato Conte di Shaftesbury e Lord Cancelliere, erano coloro sopra i quali il Re riposava per condurre destramente la bisogna in Parlamento. Il partito patriottico si scagliò tosto contro la politica della Cabala. L'aggressione fu fatta non a modo di tempesta, ma con colpi lenti e misurati. I Comuni, in sulle prime, dettero speranza di sostenere la politica straniera del Re; ma insistevano ch'egli pagasse quel sostegno coll'abbandono di tutto il suo sistema di politica interna.
XXXIV. Loro primo scopo era quello d'ottenere la revoca della Dichiarazione d'Indulgenza. Di tutte le misure impopolari adottate dal Governo, la più impopolare fu la promulgazione di quell'atto. Un atto così liberale, compito in modo così dispotico, aveva urtati i sentimenti più opposti. Tutti gl'inimici della libertà religiosa, e gli amici tutti della libertà civile, si trovarono nelle medesime file; e gli uni e gli altri sommavano a diciannove ventesimi della nazione. Lo zelante ecclesiastico schiamazzava contro il favore mostrato al papisti e al puritano. Il puritano, quantunque potesse allegrarsi vedendo sospese le persecuzioni onde era stato oppresso, sentiva poca gratitudine per una tolleranza ch'egli doveva dividere con l'anticristo. E tutti gl'Inglesi che pregiavano la libertà e la legge, vedevano con inquietudine la enorme usurpazione che la regia prerogativa aveva commessa nel campo del potere legislativo.
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