Allorchè, dall'altra parte, i cortigiani studiaronsi d'indicare i confini di tale prerogativa, non ci riuscirono meglio de' loro oppositori(41).
Vero è che la facoltà di dispensare era una grande anomalia nella politica. In teoria, era estremamente incompatibile co' principii del Governo misto; ma era cresciuta in tempi ne' quali i popoli si danno poco pensiero delle teorie. In pratica, non se n'era molto abusato: era stata quindi tollerata, ed aveva a poco per volta acquistata una specie di prescrizione. Finalmente, ne fu fatto uso, dopo lo spazio di molti anni, in una età colta, ed in una solenne occasione, con eccesso fin allora inusitato, e per uno scopo avuto in universale abborrimento. Venne subito sottoposta a severo scrutinio. Nessuno, a dir vero, ardì in sulle prime chiamarla onninamente incostituzionale: ma tutti cominciarono ad accorgersi che divergeva manifestamente dallo spirito della Costituzione, e che ove si fosse lasciata priva di freno, avrebbe tramutato il Governo Inglese, di monarchia limitata qual'era, in monarchia assoluta.
XXXV. Sotto lo eccitamento di cotali sospetti, la Camera de' Comuni negò al Re il diritto di dispensare, non già rispetto a tutti gli Statuti penali, ma agli Statuti penali nelle cose ecclesiastiche; e gli fece chiaramente intendere, che qualora ei non avesse rinunziato a quel diritto, ella non avrebbe concesso danari per la guerra con l'Olanda. Per un momento egli mostrossi inchinevole ad affidare ogni cosa alla sorte: ma Luigi lo consigliò fortemente a piegare il capo alla necessità, ed aspettare tempi migliori, in cui le armi francesi, allora occupate in arduo conflitto sul continente, potessero essere giovevoli a reprimere il malcontento in Inghilterra.
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