La proposta non fu respinta, ma ritardata, mutilata, e finalmente messa da parte.
Tanto arbitrario ed esclusivo era il disegno di politica interna concepito da Danby! Le sue opinioni intorno alla politica esterna erano per lui maggiormente onorevoli, come quelle che procedevano direttamente opposte agl'intendimenti della Cabala, e differivano poco dalle idee del partito patriottico. Lamentava amaramente l'abiezione in cui la Inghilterra era caduta, e dichiarava, con pių energia che gentilezza, essere lo ardentissimo de' suoi desiderii quello di condurre a suono di bastonate i Francesi al debito rispetto verso di essa. Mascherava cosė poco i propri pensieri, che in un gran banchetto, al quale sedevano i pių illustri dignitari dello Stato e della Chiesa, riempė il bicchiere, bevendo con poco decoro a confusione di coloro che erano contrari ad una guerra con la Francia. Davvero, avrebbe volentieri veduto la propria patria congiungersi con le Potenze che allora erano collegate contro Luigi; ed a tal fine, era propenso a porre Temple, autore della Triplice Alleanza, a capo del Ministero degli Affari Esteri. Ma il potere del primo Ministro era limitato. Nelle sue lettere pių confidenziali querelavasi che l'acciecamento del suo signore impedisse l'Inghilterra di prendere il posto che spettavale fra le nazioni europee. Carlo era insaziabilmente cupido dell'oro francese; non aveva in nulla abbandonata la speranza di potere in futuro, con lo aiuto delle armi di Francia, stabilire la monarchia assoluta; e per ambedue queste ragioni desiderava di mantenere buona intelligenza con la Corte di Versailles.
| |
Danby Cabala Inghilterra Francesi Stato Chiesa Francia Potenze Luigi Temple Triplice Alleanza Ministero Affari Esteri Ministro Inghilterra Francia Corte Versailles
|