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      Eduardo Coleman, molto operoso, ma non onesto intrigante cattolico romano, era fra le persone accusate. Inquisirono le sue carte, e si accorsero che ne aveva distrutta gran parte. Ma le poche che furono prese, contenevano certe parole, che sembravano, alle menti fortemente preoccupate, confermare la testimonianza d'Oates. Queste parole, per vero dire, ove s'interpretino con ischiettezza, paiono esprimere poco più che certe speranze, che la postura delle cose, le predilezioni di Carlo, le più forti predilezioni di Giacomo, e le relazioni esistenti tra la Corte Francese e la Inglese, potevano naturalmente eccitare nel cuore di un cattolico romano, strettamente vincolato agli interessi della propria Chiesa. Ma il paese allora non inchinava a interpretare schiettamente le lettere de' papisti; e si concluse, con qualche apparenza di ragione, che se alcuni scritti ai quali s'era poco badato, come quelli che non avevano nessuna importanza, erano pieni di cose talmente sospette, qualche gran mistero d'iniquità doveva contenersi in que' documenti che erano stati con gran cura dati alle fiamme.
      Pochi giorni dopo si seppe che Sir Edmondsbury Godfrey, insigne Giudice di Pace che aveva raccolte le deposizioni di Oates contro Coleman, era scomparso. Fattane ricerca, ne trovarono il cadavere in un campo presso Londra. Chiaro appariva ch'era morto di morte violenta. Era parimente chiaro che non era stato assassinato dai ladri. La sua miseranda fine è rimasta sinora un secreto. Taluni credono che si uccidesse da sè; altri che ei cadesse vittima d'inimicizia privata.


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Storia d'Inghilterra
di Thomas Babington Macaulay
Editore Felice Le Monnier Firenze
1859 pagine 1707

   





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