Lo stesso Temple, siccome aveva costume di fare ne' tempi torbidi, si ritirò nella quiete del suo giardino e nella sua biblioteca. Essex lasciò il Tesoro, e volle correre le sorti dell'opposizione. Ma Halifax, infastidito e temente la violenza de' suoi vecchi colleghi, e Sunderland, che non abbandonava mai il posto finchè poteva starci, rimasero a' servigi del Re.
A cagione delle rinunzie che seguirono in questa occasione, la via che conduceva alla grandezza fu lasciata aperta ad una nuova torma di aspiranti. Due uomini di Stato, i quali poscia conseguirono la maggiore altezza cui possa giungere un suddito inglese, cominciarono a richiamare a sè gli occhi di tutti. Avevano nome Lorenzo Hyde e Sidney Godolphin.
L. Lorenzo Hyde era secondo figlio del Cancelliere Clarendon, e fratello della prima Duchessa di York. Aveva doti eccellenti, rese migliori dalla esperienza parlamentare e diplomatica; ma le infermità della sua tempra scemavano molto la forza naturale di quelle doti. Per quanto fosse assuefatto a' negoziati diplomatici e agli usi di Corte, non imparò mai l'arte di governare o nascondere le proprie emozioni. Nella prosperità era insolente e vanaglorioso: appena riceveva un colpo dall'avversa fortuna, sapeva così poco dissimulare il cordoglio, che i suoi nemici maggiormente trionfavano: piccolissime provocazioni bastavano ad accendergli l'ira nel cuore; e mentre era incollerito, diceva amarissime cose, che, appena calmato, dimenticava, ma che gli altri tenevano lungamente scolpite nella memoria.
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