LI. Godolphin era stato educato fra i paggi di Whitehall, e fino da' suoi teneri anni aveva acquistata tutta la flessibilità e la padronanza di sè, proprie d'un cortigiano. Era amante del lavoro, di mente lucida, e profondamente versato nelle minuzie della finanza. Ogni Governo, quindi, lo sperimentò utile servitore; e non era nulla nelle opinioni o nel carattere di lui, che gli impedisse di servire a qualsifosse Governo. "Sidney Godolphin," diceva Carlo, "non è mai fra mezzo alla via, e mai fuori di via." Questa pungente osservazione spiega mirabilmente la straordinaria riuscita di Godolphin nel mondo.
In diversi tempi, operò in compagnia di ambedue i grandi partiti politici; ma non partecipò mai alle passioni di nessuno di quelli. Come gli uomini d'indole cauta e di prospera ventura, inchinava fortemente a sostener le cose esistenti. Aborriva dalle rivoluzioni, e per la ragione medesima dalle controrivoluzioni. Aveva contegno notevolmente grave e riserbato, ma gusti bassi e frivoli; e spendeva tutto il tempo che gli rimaneva libero dalle pubbliche faccende, nelle corse, nel giuoco delle carte, e ne' combattimenti de' galli. Adesso sedeva, sotto Rochester, nell'ufficio del Tesoro, dove si rese notevole per assiduità ed intelligenza.
Innanzi che il nuovo Parlamento si fosse lasciato radunare per il disbrigo degli affari, scorse un anno intiero; anno pieno di eventi, che nella lingua e ne' costumi nostri ha lasciato incancellabili vestigi. Mai prima d'allora le controversie politiche avevano proceduto con pari libertà; mai prima d'allora i circoli politici erano esistiti con organizzazione tanto elaborata, o con tanto formidabile influenza.
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