Pagina (324/1707)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

     
      La rabbia delle fazioni ostili sarebbe stata abbastanza violenta, quand'anco si fosse lasciata operare da sè. Ma fu studiosamente esasperata dal comune nemico. Luigi seguitava a comperare e lusingare in un tempo la Corte e la opposizione. Esortava Carlo a tener fermo; esortava Giacomo ad accendere la guerra civile nella Scozia: esortava i Whig a non desistere, ed a riposare con fiducia sopra la protezione della Francia.
      Fra mezzo a tanta agitazione, un occhio giudizioso si sarebbe potuto accorgere come la pubblica opinione venisse a poco a poco cangiando. La persecuzione de' Cattolici romani continuava; ma le convinzioni non erano più in uso. Una nuova genia di falsi testimoni, tra' quali il più notevole era un ribaldo chiamato Dangerfield, infestava i tribunali. Ma le storielle di costoro, benchè fossero meglio congegnate di quella d'Oates, erano meno credute. I giurati più non erano corrivi a prestar fede, come lo erano stati durante il timore panico che aveva tenuto dietro allo assassinio di Godfrey; e i giudici, i quali, mentre la frenesia popolare era giunta al massimo grado erano stati ossequiosissimi strumenti di quella, arrischiavansi adesso a palesare in parte le proprie opinioni.
      LIV. Finalmente, nell'ottobre del 1680, adunossi il Parlamento. I Whig avevano una così grande maggioranza nella Camera dei Comuni, che la Legge d'Esclusione passò senza difficoltà. Il Re appena sapeva quali fossero i membri del suo Gabinetto, de' quali potesse far conto. Hyde era rimasto fedele alle sue opinioni di Tory, ed aveva fermamente sostenuta la causa della monarchia ereditaria.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Storia d'Inghilterra
di Thomas Babington Macaulay
Editore Felice Le Monnier Firenze
1859 pagine 1707

   





Corte Carlo Giacomo Scozia Whig Francia Cattolici Dangerfield Oates Godfrey Parlamento Whig Camera Comuni Legge Esclusione Gabinetto Tory