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      Esistono tre computi, che sembrano meritevoli di attenzione speciale. Non dipendono in nulla l'uno dall'altro; procedono sopra principii diversi; e nondimeno, poca è la differenza de' risultamenti che dànno.
      Uno di cotesti computi fu fatto nell'anno 1696 da Gregorio King, araldo di Lancaster, aritmetico politico grandemente sottile e giudizioso. A fondamento de' suoi calcoli, tolse il numero delle case indicato dagli ufficiali che fecero l'ultima esazione della imposta sui focolari. La conclusione alla quale egli venne, fu che la popolazione dell'Inghilterra era di circa cinque milioni e mezzo d'anime(59).
      Verso quel medesimo tempo, il Re Guglielmo III volle conoscere la forza comparativa delle varie sètte religiose, in che la comunità era divisa. Istituita una inchiesta, gli furono da tutte le diocesi del Regno trasmesse le necessarie relazioni. Secondo le quali, il numero de' suoi sudditi inglesi doveva essere circa cinque milioni e duecento mila(60).
      Da ultimo, ai dì nostri, Finlaison, esperto computista, sottopose gli antichi registri parrocchiali a tutti gli esperimenti che potè somministrargli il moderno progresso della scienza statistica. Egli opinò, che verso il chiudersi del secolo decimosettimo, la popolazione dell'Inghilterra fosse poco meno di cinque milioni e duecentomila anime(61).
      Di questi tre computi, formati da diversi individui, senza che l'uno s'accordasse con l'altro, sopra materiali di specie diversa, il più alto, che è quello di King, non eccede d'un dodicesimo il più basso che è quello di Finlaison.


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Storia d'Inghilterra
di Thomas Babington Macaulay
Editore Felice Le Monnier Firenze
1859 pagine 1707

   





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