Bonrepaux dichiarò d'avere trovata ogni cosa in disordine ed in misere condizioni; disse che la superiorità della marina francese era riconosciuta con vergogna ed invidia in Whitehall, e che lo stato delle navi e degli arsenali nostri era per sè una bastevole guarentigia della nostra impossibilità ad immischiarci nelle contese europee(81). Pepys esponeva al proprio signore, come l'amministrazione navale fosse un prodigio di prodigalità, di corruzione, d'ignoranza e di vigliaccheria; come non fosse da fidarsi a nessuno estimo, non potesse farsi nessun contratto, non vi fosse freno nessuno. I vascelli che il Governo, grazie alla liberalità del Parlamento, aveva potuto costruire, e che non erano mai usciti fuori del porto, erano stati costruiti di legno così cattivo, che erano meno adatti a viaggiare, che non fossero le vecchie carcasse le quali trent'anni innanzi avevano sostenuto le mitraglie degli Olandesi e degli Spagnuoli. Alcuni de' nuovi legni da guerra, certamente, erano così marci, che se non venivano riattati, sarebbero calati a fondo nelle darsene. I marinai erano pagati con sì poca precisione, che chiamavansi avventurati di poter trovare qualche usuraio che comperasse i loro biglietti col quaranta per cento di sconto. I comandanti che non avessero amici potenti in Corte, erano anche peggio trattati. Taluni ufficiali, creditori di grosse somme arretrate, dopo di avere indarno importunato per molti anni il Governo, erano morti per mancanza d'un tozzo di pane.
La maggior parte delle navi che stavano in mare, erano comandate da uomini non educati a quell'ufficio.
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