Pagina (386/1707)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      Ivi i cervi, liberi come in una foresta d'America, erravano a migliaia(101). È da notarsi che i grossi animali selvaggi erano allora molto più numerosi che adesso. Gli ultimi cignali che mantenevansi per le cacce del Re, e lasciavansi devastare la terra coltivata, erano stati uccisi dagli esasperati villani, mentre infuriava la licenza della guerra civile. L'ultimo lupo che vagasse per la nostra isola, era stato ammazzato in Iscozia, poco tempo innanzi la fine del regno di Carlo II. Ma molte specie, adesso estinte o rare, di quadrupedi e di volatili, erano allora comuni. La volpe, la cui vita in molte Contee è tenuta sacra quasi quanto quella d'una creatura umana, era considerata come bestia nociva. Oliviero Saint John disse al Lungo Parlamento, che Strafford dovevasi considerare non come un cervo o una lepre, da trattarsi con un certo riguardo, ma come una volpe, che doveva afferrarsi con ogni mezzo, e schiacciarlesi la testa senza pietà. Questo esempio non sarebbe piacevole, ove fosse applicato ai gentiluomini di provincia de' nostri tempi: ma in quei di Saint John vi erano non rade volte grandi stragi di volpi, alle quali i contadini correvano in folla con tutti i cani che potessero raccogliere, usavano trappole e reti, non davano quartiere; e l'uccidere una volpe gravida consideravasi come azione meritevole della gratitudine del vicinato. I daini rossi erano allora tanto comuni nelle Contee di Gloucester e di Hamp, come oggi lo sono in Grampian Hills. La Regina Anna, viaggiando a Portsmouth, ne vide un branco non minore di cinquecento.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Storia d'Inghilterra
di Thomas Babington Macaulay
Editore Felice Le Monnier Firenze
1859 pagine 1707

   





America Iscozia Carlo II Contee Saint John Lungo Parlamento Strafford Saint John Contee Gloucester Hamp Grampian Hills Regina Anna Portsmouth