Oggimai, le nostre sorgenti e miniere non solo bastano ai nostri immensi bisogni, ma mandano annualmente ai paesi stranieri più di settecento milioni di libbre di eccellente sale(110).
D'assai maggiore importanza è stato il miglioramento de' nostri lavori di ferro. Tali lavori esistevano da lungo tempo nell'isola nostra, ma non avevano prosperato, e non erano guardati di buon occhio dal Governo e dal pubblico.
Non costumavasi allora di adoperare il carbone fossile per fondere i minerali; e la rapida consumazione delle legna recava timore agli uomini politici. Regnante Elisabetta, vi erano stati lamenti, vedendosi intere foreste cadere sotto la scure per nutrimento delle fornaci; ed il Parlamento aveva inibito ai manifattori di bruciare legna. Le manifatture quindi languirono. Verso la fine del regno di Carlo II, gran parte del ferro che adoperavasi nel paese, vi era importato di fuori, e tutta la quantità che se ne faceva tra noi, sembra che non eccedesse dieci mila tonnellate. Ai dì nostri il traffico si reputa in pessima condizione se il prodotto annuo è minore di un milione di tonnellate(111).
Rimane a ricordare un minerale forse più importante del ferro stesso. Il carbon fossile, comecchè pochissimo usato in ogni specie di manifattura, era già il combustibile ordinario in alcuni distretti che avevano la ventura di possederne grandi strati, e nella metropoli, alla quale poteva essere agevolmente trasportato per mare. E' sembra ragionevole il credere, che almeno mezza la quantità che allora se n'estraeva, consumavasi in Londra.
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Governo Elisabetta Parlamento Carlo II Londra
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