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      La quantità che se ne consumava in quei giorni era veramente enorme. Imperciocchè la birra per le classi medie e le basse era in quel tempo non solo ciò che è per noi la birra, ma ciò che sono il vino, il thè e i liquori spiritosi. Solo nelle grandi case e nelle grandi occasioni i beveraggi stranieri ornavano i banchetti. Le donne della famiglia, le quali comunemente badavano a cucinare il pranzo, appena divorate le vivande, sparivano, lasciando gli uomini al bicchiere ed alla pipa. Questi ruvidi sollazzi del dopo desinare, spesso prolungavansi finchè i commensali cadevano sonnolenti presso la mensa.
      Rade volte avveniva che il gentiluomo di provincia vedesse il gran mondo; e ciò che ei ne vedeva, tendeva più presto a confondere, che a rischiarargli lo intendimento. Le sue opinioni intorno alla religione, al Governo, agli Stati stranieri e ai tempi trapassati, derivando non dallo studio, dall'osservare e dal conversare con gente illuminata, ma dalle tradizioni correnti nel suo vicinato, erano le opinioni d'un fanciullo. Nondimeno, appigliavasi ad esse con la ostinazione che generalmente si osserva negli ignoranti avvezzi a pascersi d'adulazione. I suoi rancori erano molti ed acri. Odiava i Francesi e gl'Italiani, gli Scozzesi e gl'Irlandesi, i Papisti e i Presbiteriani, gl'Indipendenti e i Battisti, i Quacqueri e gli Ebrei. Per la città e gli abitatori di Londra sentiva avversione tale, che più d'una volta produsse gravissime conseguenze politiche. La moglie e le figliuole, per gusti e cognizioni, erano inferiori ad una cameriera o guardaroba de' giorni nostri.


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Storia d'Inghilterra
di Thomas Babington Macaulay
Editore Felice Le Monnier Firenze
1859 pagine 1707

   





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