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      Cucivano e filavano, facevano il vino d'uva spina, curavano i fiorranci, e facevano la crosta da servire al pasticcio di selvaggina.
      Da questa descrizione potrebbe dedursi, che lo scudiero inglese del decimosettimo secolo non differisse grandemente da un mugnaio o da un birraio del decimonono. Sono, nondimeno, da notarsi alcune parti importanti del suo carattere, le quali modificheranno molto cotesta opinione. Illetterato come egli era e privo di modi gentili, era tuttavia per molti riguardi un gentiluomo. Era parte d'una altera e potente aristocrazia, ed aveva molte delle buone e delle pessime qualitą che appartengono agli aristocratici. Il suo orgoglio di famiglia era maggiore di quello d'un Talbot o d'un Howard. Conosceva le genealogie e i blasoni di tutti i suoi vicini, e poteva ridire quale di loro avesse assunto segni gentilizi senza alcun diritto, e quale avesse la sciagura di essere il pronipote di aldermanni. Era magistrato, e come tale amministrava gratuitamente ai suoi vicini una rozza giustizia patriarcale, che, malgrado gl'innumerevoli sbagli e gli atti tirannici che di quando in quando ei commetteva, era tuttavia meglio che non esservene affatto. Era ufficiale delle milizie civiche; e la sua dignitą militare, quantunque potesse muovere a riso i valorosi che avevano militato nella guerra delle Fiandre, rendeva venerabile il suo carattere agli occhi propri ed a quelli del suo vicinato. Nč, certamente, la sua professione di soldato poteva essere obietto di giusto scherno.


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Storia d'Inghilterra
di Thomas Babington Macaulay
Editore Felice Le Monnier Firenze
1859 pagine 1707

   





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