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      Comprare, scherzare con esse, lodare i cappelli di paglia e le strette calzature loro, era un consolante sollazzo agli sfaccendati, stanchi del sussiego delle attrici e delle dame di corte. Modiste, venditori di giocattoli e gioiellieri, vi andavano da Londra, e formavano un Bazaar sotto gli alberi. In una trabacca, l'uomo politico trovava il suo caffè e la Gazzetta di Londra; dentro un'altra, i giuocatori profondevano monete alla bassetta; e nelle belle serate, i violini erano lì pronti ad accompagnare coloro che ballavano la moresca su per l'erba molle del prato. Nel 1685, fra coloro che frequentavano Tunbridge Wells erasi aperta una colletta a fine di edificare una chiesa, che, per la insistenza dei Tory, in quel tempo predominanti dappertutto, fu dedicata a San Carlo Martire.
      XXVI. Ma primo tra tutti i luoghi di bagni, senza avere rivale alcuno, era Bath. Le acque di quella città erano rinomate fino dai tempi romani. Essa, per molti secoli, era stata sedia vescovile. Gl'infermi vi accorrevano da ogni parte del Regno. Talvolta il re vi teneva corte. Nonostante, Bath allora altro non era che un laberinto di quattro o cinquecento case, ammassate dentro una vecchia muraglia, nelle vicinanze dell'Avon. Esistono tuttora parecchie pitture di case, che in quel tempo consideravansi come bellissime, e somigliano grandemente alle più luride botteghe di cenciaioli, ed alle bettole di Ratcliffe Highway. Vero è che anche in allora i viaggiatori muovevano lamento della strettezza e del sudiciume delle strade.


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Storia d'Inghilterra
di Thomas Babington Macaulay
Editore Felice Le Monnier Firenze
1859 pagine 1707

   





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