La domenica, o la sera, a faccende finite, parecchi cortili o viali, dove poche ore innanzi era un ire e venire di visi affaccendati, sono silenziosi come i sentieri d'una foresta. I capi degli interessi mercantili pił non sono cittadini. Schivano, e pressochč sprezzano le onorificenze e i doveri municipali, e gli abbandonano ad uomini, i quali, quantunque utili, e di rispetto degnissimi, rade volte appartengono alle grandissime case commerciali, i cui nomi corrono famosi per tutto il mondo.
Nel secolo diciassettesimo, i mercanti risedevano nella Cittą. Le case degli antichi borghesi che esistono tuttora, sono state trasformate in computisterie e magazzini; ma si conosce anche oggi, come non fossero meno magnifiche delle abitazioni dove allora stanziavano i nobili. Esse talvolta sorgono dentro bui e riposti cortili, e vi si va per poco convenevoli aditi; ma sono ampie di mole, e solide d'aspetto. Gl'ingressi sono adorni di pilastri e baldacchini, riccamente intagliati. Le scale e i ballatoi non difettano di magnificenza. I pavimenti sono talvolta di legno intarsiato, secondo l'uso di Francia. Il palazzo di Sir Roberto Clayton, nel Ghetto vecchio, conteneva una bella sala da pranzo, intavolata di legno di cedro, e ornata con affreschi che rappresentavano le battaglie de' numi e dei giganti(147). Sir Dudley North spese quattro mila lire sterline - somma che in quei tempi sarebbe stata considerevolissima per un duca - ne' ricchi addobbi de' suoi saloni in Basinghall Street(148). In simiglianti abitazioni, sotto gli Stuardi, i pił grandi banchieri vivevano splendidamente ospitali.
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