Alle case proprie gli legavano i fortissimi vincoli dello interesse e dell'affetto. Ivi avevano passati i dì della loro giovinezza, formate le loro amicizie, corteggiate le proprie spose, veduti crescere i figli, sotterrate le ossa dei parenti, aspettando di trovarvi anch'essi la pace del sepolcro. Quel forte amore del natìo loco che è peculiare agli uomini delle società congregate in angusto spazio, in simili circostanze sviluppavasi vigorosamente. Londra, per il Londrino, era ciò che Atene per l'Ateniese dell'età di Pericle, ciò che Firenze pel Fiorentino del secolo decimoquinto. Il cittadino andava altero della grandezza della propria città, gelosissimo del diritto all'altrui riverenza, ambizioso degli uffici, e zelante delle franchigie di quella.
Sul finire del regno di Carlo II, l'orgoglio de' cittadini di Londra era inasprito da una crudele mortificazione. Lo antico statuto era stato abolito, e il magistrato rifatto. Tutti gli uffici civili erano in mano de' Tory; e i Whig, comecchè per numero e per opulenza fossero superiori ai loro avversari, trovavansi esclusi da ogni dignità locale. Nulladimeno, lo esterno splendore del governo municipale non era punto scemato; chè anzi, il mutamento lo aveva accresciuto. Imperocchè, sotto l'amministrazione di certi Puritani che avevano poco innanzi governato, la vecchia fama di briosa che la Città godeva, era volta in basso; ma sotto i nuovi magistrati, i quali appartenevano ad un partito più festevole, e alle mense dei quali vedevansi spesso ospiti distinti per titoli o gradi dimoranti molto oltre Temple Bar, il Guildhall e le sale delle grandi compagnie erano ravvivate da molti sontuosi banchetti.
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