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      Un Governo sostenuto dalla città di Londra, poteva in un sol dì ottenere tali mezzi pecuniarii, che ci sarebbero bisognati de' mesi per raccoglierli da tutto il rimanente dell'isola. Nè i mezzi militari della metropoli erano da tenersi in dispregio. Il potere che i Lordi Luogotenenti esercitavano negli altri luoghi del Regno, era in Londra affidato ad una commissione di eminenti cittadini; sotto gli ordini della quale stavano dodici reggimenti di fanteria e due di cavalleria. Un'armata di giovani di mercatanti e di sarti, avente a capitani i consiglieri comunali, e a colonnelli gli Aldermanni, non avrebbe certo potuto sostenere l'impeto delle truppe regolari: ma pochissime erano allora nel Regno le regolari milizie. Una città, quindi, la quale, un'ora dopo lo avviso, poteva metter su venti mila uomini, forniti di coraggio naturale, provveduti di armi non cattive e non affatto ignari della militar disciplina, non poteva non essere un alleato importante e un formidabile nemico. Rammentava ciascuno come Hampden e Pym fossero dalla milizia civica di Londra stati protetti contro una sleale tirannide; come nella gran crisi della guerra civile i militi cittadini di Londra fossero andati a levare l'assedio dalla città di Gloucester; come nel movimento contro i tiranni militari, che seguì alla caduta di Riccardo Cromwell, la cittadina milizia di Londra avesse avuta importantissima parte. E davvero, non sarebbe troppo il dire, che se Carlo I non avesse avuta ostile la città, non sarebbe mai stato vinto, e che senza lo aiuto di quella Carlo II non sarebbe riasceso sopra il trono degli avi suoi.


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Storia d'Inghilterra
di Thomas Babington Macaulay
Editore Felice Le Monnier Firenze
1859 pagine 1707

   





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