La parrucca era venuta da Parigi, insieme con gli altri belli ornamenti da gentiluomo; cioè la veste ricamata, i guanti ornati di frangie e la nappa che sosteneva le brache. Nel conversare usavasi quel dialetto, il quale, lungo tempo dopo che era sparito dalle labbra della gente educata, continuò, su quelle di Lord Foppington, a muovere a riso gli spettatori in teatro(171). L'atmosfera era simile a quella della bottega d'un profumiere. Il tabacco, se non mandava squisitissimo odore, era tenuto in abominio. Se qualche villano, ignaro delle usanze della bottega, chiedeva una pipa, gli scherni della intera assemblea, e le risposte brevi de' ragazzi, tosto lo persuadevano come gli tornasse meglio andarsene altrove. Nè gli toccava a fare lungo cammino. Imperocchè, generalmente, nelle botteghe da caffè il fumo del tabacco vedevasi come ne' corpi di guardia; e gli stranieri alcuna volta manifestavano la loro sorpresa, vedendo come tanta gente lasciasse i propri focolari per starsi ravvolta fra il puzzo e la nebbia perpetua. In nessun luogo fumavasi più di quel che si facesse nel caffè Will. Questa celebre bottega, posta tra Covent Garden e Bow Street, era dedicata agli studi leggiadri. Quivi ragionavasi intorno a cose poetiche, e alle unità così dette aristoteliche del dramma. Ivi era un partito a favore di Perrault e de' moderni, e un altro che difendeva Boileau e gli antichi. In un gruppo si discuteva se il Paradiso Perduto avrebbe dovuto essere scritto in versi rimati. Ad un altro, un invido poetastro dimostrava che la Venezia Salvata di Otway avrebbe dovuto essere cacciata a fischi dalla scena.
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