Quel giornale conteneva secchi articoli di notizie senza commenti. Un altro, pubblicato sotto il patronato della Corte, conteneva commenti senza notizie. Chiamavasi l'Osservatore, e lo compilava un vecchio articolista Tory, di nome Ruggiero Lestrange. Costui non difettava di speditezza e di sottile ingegno; e la sua locuzione, comecchè fosse grossolana e sfigurata da un gergo basso e verboso, che allora nel domestico focolare(217) e nella taverna estimavasi spiritoso, non era privo di acume e vigore. Ma l'indole sua, feroce ed ignobile a un tempo, mostravasi in ogni tratto che gli uscisse dalla penna. Allorquando comparvero i primi numeri dell'Osservatore, l'acrimonia dello scrittore non era affatto indegna di scusa; imperocchè, essendo potenti i Whig, gli toccava lottare contro numerosi avversarii, la cui violenza scevra di scrupoli sembrava giustificare le rappresaglie. Ma nel 1685 ogni opposizione era stata vinta. Uno spirito generoso avrebbe abborrito dall'insultare un partito che non poteva rispondere, e dall'aggravare la miseria de' prigioni, degli esuli e delle famiglie spogliate; ma alla malignità di Lestrange non era sacro nè il sepolcro nè il tetto della famiglia. Nell'ultimo mese del regno di Carlo II, Guglielmo Jenkyn, vecchio e illustre pastore dissenziente, il quale aveva patita crudele persecuzione, non per altro delitto che per quello di adorare Dio secondo l'usanza comunemente seguita in tutta l'Europa protestante, morì per le sevizie e le privazioni sofferte in Newgate.
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