Ciò che per gli uni era serio, per gli altri era obietto di scherzo. I piaceri di questi erano tormenti di quelli. Ai gravi rigoristi, perfino gl'innocenti trastulli dell'infanzia sembravano criminosi. Ai caratteri leggeri e gai, la solennità de' fratelli zelanti forniva copiosa materia di riso. Dalla Riforma fino alla guerra civile, quasi ogni scrittore dotato di senso squisito per il bernesco, erasi talvolta giovato dell'occasione per ischernire i santocchi dai capelli lisci, parlanti col naso e piagnolosi, i quali battezzavano i loro figliuoli secondo il libro di Neemia, gemevano nell'amarezza del loro spirito alla vista di Jack in the Green, e reputavano cosa empia mangiare la zuppa di prugne nel giorno di Natale. Finalmente, giunse il tempo in cui gli schernitori cominciarono a mostrarsi alla lor volta malinconici. I rigidi e male accorti zelanti, dopo d'essere stati obietto di riso per due generazioni, corsero alle armi, vinsero, recaronsi in mano il governo, e con un sorriso austero sulle labbra calpestarono la caterva degli irrisori. Le ferite inflitte dalla malignità gaja e petulante, furono contraccambiate con la cupa ed implacabile malignità, particolare ai bacchettoni, che chiamano virtù il proprio rancore. I teatri vennero chiusi, i comici fustigati, la stampa posta sotto la tutela di austeri censori, le muse bandite da Oxford e Cambridge, loro luoghi prediletti. Cowley, Crashaw, Cleveland furono cacciati de' loro uffici. Il giovane aspirante ai gradi universitarii non fu più obbligato a sapere scrivere epistole e pastorali ad imitazione di Ovidio e di Virgilio, ma veniva rigorosamente interrogato da un sinodo di Supralapsarii(226) intorno al giorno e all'ora in cui egli sperimentò il nascimento alla nuova vita.
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