Mentre le fazioni lottavano per predominare nello Stato, un drappello di uomini saggi, con benevolo sdegno, erasi scostato dal conflitto, consacrandosi alla egregia impresa di slargare il dominio dell'uomo sopra la materia. Appena tornata la pubblica quiete, a quei maestri fu agevole trovare attenti uditori; imperocchč la disciplina per la quale la nazione era passata, aveva talmente contemperata la mente del popolo da potere ricevere le dottrine del Verulamio. Le perturbazioni civili avevano incitate le facoltą della gente educata, ed avevano ingenerata una irrequieta attivitą e una curiositą insaziabile, quale ne' tempi anteriori non s'era mai veduta fra noi. Nulladimeno, lo effetto di quelle perturbazioni fu, che i disegni di riforma religiosa e politica venissero generalmente considerati con sospetto e dispregio. Per lo spazio di venti anni, l'occupazione precipua delle menti savie ed operose era stata quella di foggiare costituzioni con primi magistrati, senza primi magistrati, con senati ereditarii, con senati tirati a sorte, con senati annui, con senati perpetui. In simili disegni di governo non omettevasi nulla. Tutti i particolari, tutte le nomenclature, tutto il ceremoniale del governo immaginario vi erano pienamente notati; Polemarchi, Filarchi, Tribł, Galassie, Lord Arconte, e Lord Stratigoto: quali urne per raccogliere i voti dovessero essere verdi, e quali rosse: quali palle dovessero essere d'oro, e quali d'argento: quali magistrati dovessero portare cappelli, e quali berretti appuntati di velluto nero: in che modo dovesse portarsi la mazza, e quando dovessero gli araldi scoprirsi la testa.
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