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      Perfino il superbo Luigi non ha lasciata alla posterità opera alcuna che possa agguagliarsi alla chiesa di San Paolo. Ma alla fine del regno di Carlo II, non v'era un solo pittore o scultore inglese di cui oggidì si ricordi il nome. Tale sterilità ha un certo che di mistero; perocchè i dipintori e gli scultori non erano punto tenuti in dispregio o male rimunerati. La loro posizione sociale era, per lo meno, alta come ai dì nostri. I loro guadagni, in proporzione dell'opulenza del paese, e del modo onde venivano rimunerati gli altri lavori intellettuali, erano anche maggiori di quel che siano ai tempi presenti. La generosa protezione che accordavasi agli artisti, gli attirava a schiere ai nostri lidi. Lely, che ci ha conservati i bei ricci, le labbra tumide e i languidi occhi delle fragili beltà celebrate da Hamilton, era nativo di Westfalia. Era morto nel 1680, dopo una lunga e splendida vita, dopo d'avere ricevuto il titolo di cavaliere, ed ammassato con l'arte sua un buon patrimonio. La sua bella collezione di disegni e di pitture, dopo la sua morte, fu esposta, col permesso del Re, nella sala da pranzo in Whitehall, e venduta all'asta per la quasi incredibile somma di ventisei mila lire sterline: somma che sta in maggior proporzione al patrimonio de' ricchi uomini di quel tempo, di quello che sarebbero cento mila sterline a' mezzi de' ricchi del nostro(245). A Lely successe il suo concittadino Goffredo Kneller, il quale fu fatto prima cavaliere e poi baronetto; e dopo d'essere splendidamente vissuto, e aver perduta molta pecunia in mal fortunate speculazioni, potè tuttavia lasciare alla propria famiglia un gran patrimonio.


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Storia d'Inghilterra
di Thomas Babington Macaulay
Editore Felice Le Monnier Firenze
1859 pagine 1707

   





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