La birra, senza dubbio, era a minor prezzo allora che oggi. La carne era anche a più buon prezzo; ma tuttavia costava tanto, che centinaia di migliaia di famiglie appena ne conoscevano il sapore(258). Il costo del frumento ha variato pochissimo. Il prezzo medio del sacco, negli ultimi dodici anni del regno di Carlo II, era di cinquanta scellini. Il pane, quindi, simile a quello che ora si dà agli ospiti della casa di lavoro, di rado vedevasi allora anche sur desco di un piccolo possidente o d'un padrone di bottega. La maggior parte della nazione cibavasi di segala, d'orzo e di avena.
I prodotti de' paesi del tropico, delle miniere, delle macchine, erano positivamente più cari che oggi non sono. Fra le cose che il lavorante, nel 1685, pagava più care di quel che i posteri suoi le paghino nel 1848, erano lo zucchero, il sale, il carbone, le candele, il sapone, le scarpe, le calze, e generalmente le cose pertinenti al vestiario e gli arnesi da letto. Potrebbe aggiungersi che gli abiti e le coltri di que' tempi, non solo erano più costosi, ma meno servibili di quelli che usano ai giorni nostri.
LV. È mestieri ricordare come que' lavoranti, che bastavano a mantenere col proprio salario sè e le famiglie loro, non fossero le persone più bisognose del popolo. Al di sotto di loro stava una numerosa classe che non poteva sussistere senza qualche soccorso della parrocchia. Non può esservi migliore argomento a provare le condizioni in cui trovasi la plebe, della proporzione in cui essa sta verso la società intera.
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Carlo II
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