In quanto ad Ormond, Halifax e Guildford, ei pensò non di cacciarli via, ma soltanto umiliarli e dar loro molestia.
Ad Halifax fu detto di rendere il Sigillo Privato, ed accettare la presidenza del Consiglio. Ei si sottopose con estrema ripugnanza; imperocchè, quantunque il Presidente del Consiglio avesse sempre avuta la precedenza sul Lord del Sigillo Privato, questo ufficio in quella età era più importante di quello di Presidente. Rochester non s'era dimenticato dello scherzo che gli era stato fatto pochi mesi avanti, allorquando fu levato dal Tesoro; e alla sua volta provò il piacere di cacciare a calci in alto il proprio rivale. Il Sigillo Privato fu dato ad Enrico Conte di Clarendon, fratello maggiore di Rochester.
A Barillon, Giacomo manifestò com'ei detestasse Halifax. "Lo conosco pur troppo, e so di non potermene mai fidare. Ei non porrà le piani nelle faccende dello Stato. Il posto che gli ho dato, servirà appunto a mostrare al mondo la sua poca influenza." Ma reputò convenevole di parlare ad Halifax con linguaggio ben differente. "Tutto il passato è messo in oblio," disse il Re "tranne il servigio che voi mi rendeste nel dibattimento sopra la Legge d'Esclusione." Queste parole sono state di sovente citate, onde provare che Giacomo non era così vendicativo siccome è stato chiamato dai suoi nemici. E' pare anzi che provino che egli in nessun modo fosse meritevole della lode di sincerità datagli da' suoi amici(290).
Ad Ormond fu fatto gentilmente sapere che più non erano necessarii i suoi servigi in Irlanda, e venne invitato a Whitehall per adempire l'ufficio di Maggiordomo.
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